Nel corso degli anni il suo lavoro si concentra attorno a due poli: la grafiscultura – nome coniato nel 1970 specialmente per le sue incisioni dall’editore milanese Afonso Ciranna – e la pittura. Le sue ricerche in questi due campi si arricchiscono a vicenda.
Paolo Boni è nato nel 1925 a Vicchio di Mugello, vicino a Firenze, paese dove nacquero Giotto e Beato Angelico. Fino alla fine della seconda guerra mondiale vive lì e lavora presso le Officine Galileo a Firenze. In seguito ad un bombardamento in cui la morte lo sfiora, decide di dedicarsi interamente alla pittura e si iscrive al Liceo Artistico di Firenze.
Nel 1949 tiene diverse mostre personali in questa città.
Nel 1954 decide di stabilirsi a Parigi con la moglie, la fotografa americana Cuchi White. Stringe amicizia con il pittore Gino Severini che inaugura nello stesso anno la sua prima mostra personale.
Nel 1957, accanto all’attività pittorica, realizza le prime incisioni a rilievo, ottenute da matrici composte da stratificazioni di vari metalli.`
Nel 1961, di ritorno da New York, dove il Brooklyn Museum, la Public Library e il Museum of Modern Art hanno acquisito da lui diverse incisioni, inizia a produrre una serie di bassorilievi con struttura in legno ricoperta di rame, zinco e acciaio inossidabile, nonché delle sculture e bassorilievi in marmo.
Nel 1965 tiene un’importante mostra personale al Museo Grimaldi di Antibes (oggi Museo Picasso) con pitture ad olio, sculture, bassorilievi e incisioni che mostrano la pluralità della sua opera.
Nel 1969 rimane profondamente colpito dal cammino dell’uomo sulla luna e dalla conquista dello spazio. L’apertura di questi nuovi orizzonti combinata con l’arrivo della pittura acrilica gli permette di rinnovare completamente i suoi temi, fino ad allora concentrati su ritratti e paesaggi. Nei sui lavori appaiono incredibili oggetti volanti, bersagli, aerei, frecce, fronzoli immaginari incastonati in spazi molto colorati e surreali.
Dal 1978 partecipa regolarmente alle principali fiere d’arte internazionali come Fiac e Saga e tiene numerose mostre personali in Europa e negli Stati Uniti. Le sue opere si trovano attualmente in trentotto musei di tutto il mondo.
Produce libri d’artista illustrati con le grafisculture con scrittori contemporanei come Michel Butor, Maurice Roche e Georges Perec con il quale stringerà una grande amicizia.
Intorno al 1990, la sua produzione creativa si arricchisce con il lavoro sul legno che rispecchia quello realizzato sulle grafisculture. Taglia, assembla e dipinge su compensato dando vita a figure umane strane e commoventi.
Paolo Boni all’inizio degli anni 1950 © Cuchi White
Paolo Boni, circa 1970 © Cuchi White
Paolo Boni lavora ad un grande bassorilievo per la Régie Renault, atelier di Vallauris estate 1968 © Cuchi White